giovedì 7 ottobre 2010

Chi ben comincia...

Primo giorno di lezione di una nuova era accademica!
B. si è svegliata tanto, ma tanto motivata. Si è detta "ora mi preparo, prendo la bici Tina e vado in stazione, arrivo in facoltà con trenta minuti di anticipo, faccio colazione lì (che oggi mi gira così) e mi preparo con calma al mio primo anno di magistrale". Si sa che è tutta questione di disposizione mentale.
Tutto procede secondo i B.piani: Tina la conduce in stazione con 5 minuti di anticipo e B. si dirige con serenità verso la biglietteria automatica (che in Italia significa: ben che vada mi inceppo sul più bello!) che sfoggia fiera il cartello-tormentone-must delle stazioni ferroviarie italiane, delle biglietterie automatiche nella fattispecie... FUORI SERVIZIO.
Va bene, una coriacea B. si dirige verso l'edicola.
"E no, per lì li ho finiti".
"Meno male, almeno chi va in tutte le altre città italiane non rischia di non trovare il biglietto, sono davvero sollevata!"
Tentiamo con la biglietteria, ritrovo di pseudo-viaggiatori indecisi, smarriti ed insicuri, ça va? Magari questa volta si spicciano!

Bigliettaio A, 1 signora
Bigliettaio B, 4 persone

Optiamo per il bigliettaio A.
"Ma se io voglio scendere a Milano, andare al bar e poi perdere il treno e ritrovarmi su una carrozza dipinta di verde i cui controllori sono tutti cultori della forma fisica nonché under40 e se volessi inoltre fare in modo che alle 15:30 esatte la mia amica Carla salendo sul treno capiti giusto giusto nel mio vagone... si può scegliere il numero del vagone? Ecco, dicevamo, che treno dovrei prendere con destinazione X che passi per F con partenza tra 5 settimane?"
Nel mentre, il bigliettaio B elargisce titoli di viaggio come fossero volantini a una schiera di persone che si sussegue al ritmo di un gioco-aperitivo ipersonico.
B. aspetta fiduciosa.
"Il treno regionale 123banana delle ore X proveniente da Y e diretto a Z è in arrivo al binario Friz. ATTENZIONE, allontanarsi dalla linea gialla!"
Uh, il treno di B., se si potesse accelerare... "e se volessi fare in modo di sedermi in un posto che permetta una visuale ottimale del treno nonché del paesaggio che cambia, come posso fare?"... chiede Miss Logorrea 2010 ad un bigliettaio per cui ormai non ha più segreti.
B. lancia uno sguardo malinconico-disperato-tipregotipregotiprego al bigliettaio B (suo omonimo), il quale fa un cenno al prete più meraviglioso del mondo, il quale(rit) cede il posto a B.
È FATTA!!! Cori cori cori cori cori cori cori... dai, sennò rischi di perderti la vista del treno che parte lasciandoti lì!

Tranquilli, B. è riuscita a salutare i viaggiatori in partenza; a saltare la prima colazione; a correre a casa per prendere le chiavi della macchina (B. ODIA MR. PETROLIO e questa azione le ha causato tic nervosi all'occhio destro!); a guidare fino a lezione (posteggiando a 250km dall'aula) e ad arrivarvi in ritardo; a farsi notare mentre entrava dal prof contrariato e a trovare posto solo in piccionaia, davanti ad una povera giovane affetta da raffreddore che ha permesso a B. di recepire soltanto il 50% dei contentuti didattici.

Tutto bene quel che finisce bene!










2 commenti:

  1. Ahahah! Bellissimo! Questa è una di quelle situazioni che adoro, perchè ti forniscono delle situazioni assurde per testare la tua caparbietà. Ed è proprio in questi momenti che vedi e senti l'ironia della vita. E ti senti più vivo! Sì, perchè percepisci come se ci fosse qualcuno dall'altra parte, che sta giocando con il mondo attorno a te, e si diverte da matti a romperti le balle. E se la ride. E tu ti senti parte di un sistema più grande, e lotti per dimostrare al mondo intero che non ti arrendi a questi piccoli problemi, anzi riesci a vederne l'ironia. E a goderne.
    C'è del bello nell'ironia, ed è proprio il fatto che è... ironica :D

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  2. Infatti ho aperto il blog per potere ridere di tutte le mie nuvole fantozziane con voi ggiovani lettori di oggi (ma anche per condividere altri tipi di addensamenti-che fa tanto budino)!! Che poi io e Le leggi di Murphy siamo così, una cosa sola, pappa e ciccia. Ma dopotutto mi va benissimo così, almeno non mi annoio mai e sono sempre fonte di conforto altrui (c'è sempre una B. che sta peggio di voi!).

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